Le conseguenze giudiziarie di quanto può rivelare un boss del calibro di Grande Aracri possono, ovviamente, travalicare i confini calabresi, vista la “scalata” fatta al Nord nell’ultimo trentennio, se non da prima.
Restando alle vicende di casa nostra, le parole dirompenti del capoclan potrebbero avere ripercussioni su tre procedimenti. Il più ravvicinato – nel vivo da quest’estate a Bologna – è l’appello sulle morti di Nicola Vasapollo (ucciso il 21 settembre nella propria casa di Pieve) e Giuseppe Ruggiero (che ne seguì la sorte il 22 ottobre a Brescello). Il boss, come mandante, è stato condannato all’ergastolo per il delitto di Brescello e assolto per l’altro . Il capobastone potrà ripuntare i fari sugli altri tre imputati (Antonio Ciampà, Angelo Greco e Antonio Lerose) assolti nel primo grado? Stesso discorso per i due tronconi di Grimilde (lì sono alla sbarra diversi suoi familiari) ed Aemilia (che con il rito ordinario s’incammina verso la Cassazione). La Gazzetta di Reggio