La Procura di Milano ha depositato la conclusione indagini nei confronti di cinque persone, accusate di aver favorito Emanuele De Castro, collaboratore di giustizia già condannato in via definitiva quale appartenente alla Locale della ‘ndrangheta di Legnano-Lonate Pozzolo (Varese), nel distrarre il suo capitale personale per eludere eventuali misure patrimoniali, dopo il suo arresto a seguito dell’inchiesta meneghina ‘Krimisa’. Tra i sei indagati nel fascicolo dei pm Alessandra Cerretti e Cecilia Vassena ci sono lo stesso De Castro, già ascoltato in merito dagli inquirenti, il suo ex avvocato Francesca Cramis e anche ex legale di Giampaolo Laudani, consulente del lavoro accusato dei medesimi illeciti, ai quali fu lo stesso pm della Dda di Milano, in aula durante lo stralcio del processo ‘Krimisa’ a Busto Arsizio (Varese) a settembre, a comunicare di essere sottoposti ad indagine. Secondo quanto contenuto nelle carte giudiziarie, Laudani avrebbe convocato uno degli indagati nel proprio ufficio affermando che il denaro di De Castro “doveva essere distribuito a più persone”, dopo che l’ex avvocato difensore del collaboratore di giustizia gli avrebbe suggerito lo svuotamento del conto corrente. Ora è attesa la richiesta di rinvio a giudizio. Il Lamtino.it