La corte ha affidato l’incarico di trascrivere le conversazioni intercettate durante le indagini per risalire ad esecutori e mandanti dell’omicidio di Cataldo Aloisio del 2008 a San Giorgio su Legnano
Iniziano a sfilare i testimoni in aula a Busto Arsizio per il processo nei confronti di coloro che sono accusati di essere esecutori (Vincenzo Rispoli, Vincenzo Farao e Francesco Cicino) e mandanti (Silvio Farao e Cataldo Marincola) dell’omicidio di Cataldo Aloisio, avvenuto il 26 settembre del 2008 e il cui corpo venne ritrovato il giorno dopo in un terreno di San Giorgio su Legnano.
Dopo 12 anni di silenzio il delitto torna ad occupare le scrivanie degli investigatori grazie al lavoro congiunto delle procure antimafia di Milano e Catanzaro che mettono in relazione l’assassinio di Vincenzo Pirillo a Cirò Marina, avvenuto un anno prima, con la morte di Aloisio che ne era il nipote.
In questa udienza sono stati sentiti i militari del Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Monza che lavorarono sul caso, ricostruendo sin dall’inizio il contesto mafioso nel quale si era consumato il fatto di sangue. Al capitano dei Carabinieri Salvatore Marletta, oggi a capo della tenenza di Paderno Dugnano, il compito di inserire quell’esecuzione nel contesto criminale dell’epoca sul quale il nucleo brianzolo stava investigando, informativa poi sfociata nella maxi-operazione Infinito che portò alla luce un’organizzazione di 15 locali di ‘ndrangheta e di una struttura superiore chiamata “La Lombardia”, il cui capo è stato Carmelo Novella, fino al giorno del suo omicidio nell’estate del 2008.
Marletta ha ricostruito i summit che si tenevano spesso nella zona di Legnano e Malpensa, la presenza dei capi delle varie locali territoriali e di latitanti calabresi, sottolineando l’importanza della locale di Legnano e Lonate Pozzolo per la vicinanza tra Novella e Rispoli e la subalternità della locale legnanese alla cosca dei Farao-Marincola di Cirò Marina. In particolare il pubblico ministero Cecilia Vassena ha insistito sull’unica telecamera che ha immortalato un frammento della presenza di Aloisio a Legnano mentre usciva da un bar all’interno del centro commerciale Legnano 2000, insieme a Francesco Cicino.
Oltre un’ora di udienza, invece, è stata dedicata alla questione della trascrizione delle intercettazioni utili alla ricostruzione della vicenda. La Corte d’Assise presieduta dalla giudice Rossella Ferrazzi (Cristina Ceffa a latere), ha incaricato un pool di trascrittori tra i quali è presente anche un esperto di dialetto calabrese, idioma col quale si esprimono la maggior parte dei coinvolti. In particolare la difesa ha chiesto la possibilità di identificare le voci delle intercettazioni che la corte ha accolto dando la possibilità di avere un confronto in aula sull’attribuzione delle voci, attraverso gli ufficiali di polizia giudiziaria che se ne sono occupati e attraverso l’ascolto di brani delle conversazioni in aula. Orlando Mastrillo, Varsenews