Al via a Busto Arsizio il processo a mandanti ed esecutori del delitto di ‘ndrangheta avvenuto nel 2008 nella zona di Legnano
Dopo il rinvio di febbraio è, dunque, iniziato questa mattina (mercoledì) il processo in Corte d’Assise nei confronti di Silvio Farao e Cataldo Marincola (reggenti della cosca Farao-Marincola della ‘ndrangheta di Cirò Marina e considerati i mandanti), del capo della locale di ‘ndrangheta di Legnano e Lonate Pozzolo Vincenzo Rispoli e di Vincenzo Farao (esecutori).
Oltre a questi ultimi due anche Francesco Cicino è considerato uno degli esecutori (in base alle dichiarazioni di un pentito) e l’8 febbraio scorso è stata emessa un’ordinanza nei suoi confronti che lo ha riportato dietro le sbarre ad un passo dalla libertà e dal rischio di fuga.
Nell’udienza di questa mattina, infatti, il giudice Rossella Ferrazzi, affiancato dalla collega Cristina Ceffa e dai giudici popolari. A partire dalla prossima udienza del 30 settembre verranno sentiti i testi dell’accusa, rappresentata dal pubblico ministero Cecilia Vassena.
La ricostruzione dell’omicidio è stata possibile ad anni di distanza da un’indagine della Dda di Milano e quella di Catanzaro. Una decisione che era seguita all’omicidio di Vincenzo Pirillo a Cirò Marina, avvenuto l’anno prima. Si temeva che il nipote, Cataldo Aloisio, volesse vendicarsi della morte dello zio e per questo freddato in auto dallo stesso Rispoli e poi abbandonato in un campo, a pochi metri dal cimitero di San Vittore Olona.
Per anni, complice l’omertà che ha avvolto il fatto di sangue avvenuto all’interno dell’organizzazione criminale, il fascicolo è rimasto nel cassetto fino a quando un pentito appartenente alla famiglia Farao non ha deciso di rivelare ciò che accadde 12 anni fa tra Malpensa (dove Aloisio era atterrato) e San Giorgio su Legnano, dove è stato ritrovato il cadavere. Armando Mastrillo, Varesenews