Sconto di pena per Giovanni Barone, ragioniere romano, liquidatore della Perego Strade di Cassago Brianza. Ieri, davanti alla Seconda sezione della Corte d’Appello di Milano, è stato discusso il ricorso avanzato dall’avvocato Marco Rigamonti, difensore del ragioniere, che ha definito la pena di 8 anni e 6 mesi di reclusione per bancarotta fraudolenta, inflitta il 10 ottobre 2017 dal tribunale di Lecco “non commisurata ai fatti contestati”. Barone era stato chiamato da Andrea Pavone, braccio destro dell’imprenditore brianzolo Ivano Perego a risollevare le sorti dell’azienda, finita nelle mani della ’ndrangheta. Giovanni Barone si è proclamato innocente davanti ai giudici, sostenendo di essere stato tradito e minacciato e di non essere mai stato partecipe delle azioni che hanno portato al fallimento della società, ma il procuratore della Direzione distrettuale antimafia di Milano, Alessandra Dolci, ha sollevato i legami con la ‘ndrangheta che hanno portato al crac dei gruppi Perego Strade di Cassago e Oricchio di Oggiono. In Appello sono stati uniti due processi con imputato Barone – il primo con una condanna a 8 anni e 6 mesi, l’altro a 3 anni e 4 mesi – e la Corte ha respinto le richieste del procuratore generale e inflitto 9 anni e 6 mesi, con uno sconto di 2 anni e 4 mesi. Le motivazioni saranno depositate in 90 giorni. Angelo Panzeri, Il Giorno