Interdittiva antimafia del prefetto di Lecco nei confronti dell’attività, considerata il quartier generale del boss Cosimo Vallelonga
Il mobilificio del boss della ‘ndrangheta lecchese è stato chiuso. Il prefetto di Lecco Castrese De Rosa con una interdittiva antimafia ha ordinato la serrata del mobilificio Arredomania di Perego della Valletta Brianza.
L’attività è intestata formalmente ad Andrea Vivenzi, 46 anni originario di Erba, ma sarebbe stata gestita dal suocero compare Cosimo Vallelonga, il 72enne finito nuovamente in manette a febbraio poiché ritenuto il nuovo mammasantissima della criminalità organizzata in provincia di Lecco, dopo la presunta uscita di scena del capo dei capi Franco Coco Trovato, che a 73 d’età sta scontando ormai dal ‘92 diversi ergastoli al 41 bis i cui eredi naturali o sono stati arrestati anche loro o sono morti. Nella classica “fabbricheta brianzola” del marito della figlia 40enne Laura secondo gli investigatori il nuovo padrino avrebbe allestito la capitale del suo impero costruito sul traffico illecito di rottami e rifiuti anche radioattivi, evasione e frodo fiscale, estorsioni e usura. In base a quanto emerso durante l’indagine “Cardine – Metal money”, svolta dai militari della Guardia di finanza di Lecco e dagli agenti della Mobile lecchese coordinati dai magistrati della Dda di Milano, lì riceveva i suoi picciotti e i suoi uomini di fiducia ma anche gli altri suoi parigrado. Lì inoltre riceveva i “clienti” in cerca di denaro, da lì impartiva ordini, anche per spedizioni punitive, e lì sono stati trovati nascosti in una intercapedine alcuni quadri dipinti dal figlio del Duce dati come pegno di garanzia. Il prefetto ha chiuso anche un’impresa edile di Salvatore Caligiuri, 45enne di Calolziocorte, titolare della Sa. Costruzioni arrestato nel 2006 nell’ambito di un’altra maxi-retata antimafia, quella di Oversize e condannato a 11 anni e 8 mesi di carcere. Anche Cosimo Vallelonga era stato arrestato e condannato insieme e a lui.
“Si va sempre più intensificando, in questa delicata fase pandemica, l’attività di prevenzione amministrativa antimafia, a tutela del sistema produttivo legale, svolta dalla Prefettura di Lecco con il supporto del Gruppo interforze composto da rappresentanti della Direzione investigativa antimafia, Questura, Arma dei carabinieri e Guardia di finanza – commenta il prefetto -. E’ un obiettivo prioritario per salvaguardare le nostre imprese dalle infiltrazioni della criminalità organizzata che, in questo territorio, sono ben radicate come testimoniano le numerose indagini svolte dalle forze di polizia coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia di Milano”. “Per quanto concerne l’impresa Arredomania le indagini svolte hanno consentito di accertare che la suddetta attività non è altro che la storica impresa di fatto riconducibile a Cosimo Vallelonga Cosimo, elemento di spicco della criminalità organizzata di origini calabresi operante nella provincia di Lecco, la cui affiliazione alla consorteria mafiosa calabrese è confermata da più sentenze di condanna passate in giudicato – si legge in una nota diramata dalla prefettura -. Nei confronti di Salvatore Caligiuri, condannato per associazione mafiosa nell’ambito dell’indagine cosiddetta Over Size, sono emerse le condizioni ostative previste dal codice antimafia che determinano l’adozione di un provvedimento interdittivo”. Salgono così a 16 le interdittive antimafia negli ultimi due anni, di cui 5 soltanto negli ultimi quattro mesi. Il Giorno