Partendo dall’indagine iniziata dopo la tragedia nella discoteca Lanterna Azzurra, i carabinieri hanno identificato alcune persone vicine a Ugo Di Puorto, figlio del boss Sigismondo del clan della famiglia Schiavone. Durante le perquisizioni arrestato un operaio campano 50enne
La famiglia Di Puorto ancora al centro delle indagini dei Carabinieri, questa volta per questioni di armi e droga. Ricordiamo che il figlio Ugo, 20 anni, è coinvolto nella tragedia della “Lanterna Azzurra” di Corinaldo, dove tra il 7 e l’8 dicembre del 2018 persero la vita una donna 39enne e cinque minorenni. Secondo le indagini sarebbe stato proprio lui a spruzzare la sostanza urticante in discoteca scatenando il panico.
Ed è proprio da questa indagine che è partita questa nuova attività investigativa che ha portato i Carabinieri del Comando Provinciale di Modena a porre in essere una perquisizione personale e locale, nei confronti di 8 persone, 5 delle quali indagate per concorso nella detenzione illegale di armi da fuoco. Le operazioni si sono svolte a Modena, Nonantola, San Cesario sul Panaro, Castelfranco Emilia, Finale Emilia e San Prospero e hanno visto impegnati oltre 50 Carabinieri, con il supporto delle unità cinofile per la ricerca di armi e droga del Nucleo Carabinieri Cinofili di Bologna nonché del supporto aereo garantito dal 13° Elinucleo Carabinieri di Forlì.
La perquisizione ha consentito di rinvenire e sequestrare due pistole risultate provento di furto, con relativo munizionamento, nonché sei involucri contenenti cocaina pura per oltre 230 gr detenute da un operaio 50enne di origini campane residente nella bassa che è stato arrestato. Ricordiamo che sia Ugo che Sigismondo di Puorto si trovano già in carcere a Forlì. Il padre è stato arrestato nove anni fa per i suoi legami con il clan dei casalesi della famiglia Schiavone, mentre il figlio è in carcere dopo la condanna in primo grado per i fatti di Corinaldo. Le pene per la banda dello spray vanno dai 10 ai 12 anni.
Ora la nuova indagine si sta sviluppando attorno a 5 persone, tra 22 e 50 anni, tutti di origine campana ma da tempo residenti nella bassa modenese e tra loro lo stesso Ugo Di Puorto. Le indagini stanno cercando di ricostruire l’effettiva presenza e disponibilità di armi da parte delle persone indagate. Modena in Diretta