Elezioni Sedriano, si vota in primavera: il centrodestra e la Lega chiedono ufficialmente ad Alfredo Celeste di ricandidarsi alla carica di sindaco: fu il responsabile dello scioglimento del comune per mafia nel 2013
Fu il primo comune lombardo a essere sciolto per mafia e fu anche il primo comune della Regione a eleggere un sindaco del Movimento 5 Stelle. A primavera si rivota e Sedriano, comune dell’hinterland milanese con circa 10.000 abitanti, torna al centro dell’attenzione mediatica.
L’ex sindaco Alfredo Celeste
La notizia è di oggi, sabato 13 febbraio. Nel corso di una riunione dei partiti del centrodestra (Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia) è stata formulata una proposta ufficiale all’ex sindaco Alfredo Celeste: ricandidarsi alla guida di Sedriano. Celeste, presente all’incontro, ha detto che ci avrebbe pensato. Le elezioni di Sedriano sono vicine e l’ex sindaco dovrà sciogliere le riserve nelle prossime settimane, anche se alcuni fedelissimi dell’ex sindaco dubitano che accetterà.
Il passato che non passa
Sono passati poco più di 7, quando Sedriano fu sciolta per le infiltrazioni della ‘ndrangheta. Il sindaco protagonista di quella stagione è proprio Alfredo Celeste, ma Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia sembrano aver dimenticato tutto.
Lo scioglimento per mafia
Nel 2012 Celeste fu arrestato, assieme al boss della ‘ndrangheta Eugenio Costantino, al medico-politico Marco Scalambra e ad altre 18 persone. Celeste e Scalambra, al processo, furono assolti: il Tribunale di Milano stabilì che non c’erano le prove della corruzione. Ma il Comune, nel frattempo, era stato commissariato e il procedimento amministrativo (diverso da quello penale) andò avanti fino a portare allo scioglimento per mafia nell’ottobre 2013.
Il boss in municipio
Andò meno bene al boss Costantino, che al processo fu condannato a 16 anni di carcere. Dalle carte emerse un rapporto di amicizia e frequentazione tra Costantino e Celeste: il boss varcava spesso la soglia del municipio e l’ex sindaco cercò di agevolarlo per fargli ottenere una licenza al centro commerciale Bennet. Per la giustizia amministrativa questi e altri elementi furono sufficienti per sciogliere Sedriano per mafia. Celeste, al processo, riferì di non sapere che Costantino fosse mafioso.
Le sentenze
Contro lo scioglimento fu proposto sia un ricorso al Tar (che confermò le infiltrazioni mafiose) sia un ricorso al Consiglio di Stato (che rese definitivo lo scioglimento per mafia). Le elezioni di Sedriano, se Celeste dovesse accettare la candidatura del centrodestra, si annunciano incandescenti. l’Altomilanese