L’operazione è coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Torino
Droga, investimenti nel settore alimentare e alberghiero e ‘ndrangheta. È questo il canovaccio della maxioperazione scattata all’alba a Torino, in Germania, Calabria, Spagna e Romania coordinata dalla direzione distrettuale antimafia di Torino ed eseguita dalla Dia. Una trentina gli arresti che colpiscono le famiglie di Volpiano (provincia di Torino) e San Luca, considerata la “mamma” del Crimine calabrese. Si tratta della famiglia Agresta, storico casato di mafia da tempo radicato nella cintura nord di Torino e dei Giorgi di San Luca attivi anche nel Land del Baden Wuttenberg in Germania.
Tra gli indagati c’è anche un agente della polizia penitenziaria del carcere di Torino: «Era al servizio delle cosche e in particolare delle famiglie mafiose di Volpiano» ha spiegato il procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero De Raho. «Siamo di fronte a una mafia che non compie gesti eclatanti – ha spiegato il procuratore di Torino Anna Maria Loreto – ma che cerca di reinvestire i soldi illeciti guadagnati con attività criminose. Colpendo la ‘Ndrangheta in questo segmento – ha aggiunto Loreto – cerchiamo anche di ristabilire una libera concorrenza di mercato».
Gli arresti sono in corso anche in Germania e in Spagna. Eseguiti anche numerosi sequestri di beni costituiti da aziende, società cooperative ed edilizie, immobili, auto e conti correnti bancari e postali, per molti milioni di euro. Tra i beni sequestrati, 5 società che operano nel settore della ristorazione, la torrefazione «Caffè Millechicchi» e il bar «VIP’S» di Torino, una tabaccheria a Volpiano (TO); inoltre nel settore immobiliare la «G.P. Immobiliare» e nel settore dell’edilizia la «General Costruzione», imprese con sede nel capoluogo piemontese…. La Stampa