Scarcerati Saverio e Rocco Dominello, condannati nell’inchiesta «Alto Piemonte»: un Appello bis dovrà rideterminare le pene
Per la scadenza dei termini (di fase) di custodia cautelare, sono tornati in libertà Saverio e Rocco Dominello, padre e figlio di 64 e 43 anni, condannati in primo e secondo grado per associazione mafiosa, nell’ambito dell’inchiesta «Alto Piemonte», sulle infiltrazioni della ‘ndrangheta in regione e nella curva sud juventina. Lo ha disposto la seconda sezione della corte d’Appello, che dovrà fissare comunque un nuovo giudizio, dopo la pronuncia della corte di Cassazione.
I giudici avevano confermato l’impianto accusatorio dei pubblici ministeri della Dda, Monica Abbatecola e Paolo Toso, ritoccando però alcune posizioni nella sentenza d’Appello. Annullando con rinvio la condanna dell’ex tifoso Fabio Germani (avvocato Michele Galasso) e quella per tentato omicidio di Saverio e Rocco, un fatto che dovrà essere riqualificato dall’Appello bis: come chiesto dai difensori, gli avvocati Giuseppe Del Sorbo e Domenico Putrino (e dall’ex difensore, l’avvocato Stefano Caniglia). Saverio Dominello era stato condannato a 8 anni e 8 mesi di reclusione (anche per alcuni episodi di estorsione), Rocco a 5 anni, «con il tentato omicidio qualificato come reato più grave», spiega l’avvocato Putrino, «quello annullato dalla Cassazione». Per questo, sono scaduti i termini di custodia cautelare relativi alla fase processuale e così, verso sera, hanno lasciato il carcere di Torino (Rocco), e quello di Voghera (Saverio). Erano stati arrestati il 2 luglio 2016. A occhio, hanno pesato i mesi passati tra la pronuncia della Cassazione (19 aprile) e il deposito delle motivazioni (27 settembre). Vista la possibilità di un successivo ricorso per Cassazione, i due resteranno in libertà anche dopo la celebrazione dell’Appello bis. Massimiliano Nerozzi, Corriere.it