L’ex assessore del Comune di Parma, Giovanni Paolo Bernini, non può essere perseguito dalla Corte dei Conti per danno d’immagine.
Lo ha sancito una sentenza della magistratura contabile dell’Emilia-Romagna che ha dichiarato la nullità d’azione della Procura regionale nei suoi confronti.
L’azione era il risvolto contabile di Aemilia, il più importante processo di ‘ndrangheta svolto nel nord Italia.
La Procura contabile ha infatti citato a giudizio i pubblici funzionari e gli appartenenti alle forze dell’ordine coinvolti nella vasta vicenda criminale sulle infiltrazioni ‘ndranghetiste in Emilia-Romagna che già, in parte, ha visto sentenze definitive.
Tra le posizioni c’era anche quella di Giovanni Paolo Bernini, esponente parmigiano di Forza Italia di Parma, ed ex assessore comunale.
Bernini, inizialmente accusato di concorso esterno in associazione mafiosa e poi di voto di scambio, è stato prosciolto per la prescrizione del reato di corruzione elettorale.
La Procura della Corte dei conti gli contestava, tuttavia, un versamento di 50mila euro per il procacciamento di voti.
Secondo la Corte, la mancanza di una sentenza di condanna non può supportare una richiesta di risarcimento e quindi ha dichiarato nulla l’azione della Procura contabile nei suoi confronti. Repubblica.it